“Patto per le Cinque Terre” strategia e obiettivi

Riomaggiore, 19 luglio 2018

Questa mattina si è tenuto a Roma il secondo incontro presso il Ministero dell’Ambiente nell’ambito del Piano strategico per il turismo sostenibile.

Un percorso fondamentale per arrivare a definire un “Patto per le Cinque Terre” che possa mettere tutte le istituzioni a sistema, in una Cabina di Regia in grado di declinare e far applicare concretamente le scelte strategiche che si vorranno attuare.

E’ indispensabile definire una strategia condivisa con obiettivi di breve, medio e lungo periodo, per poter fronteggiare la difficile situazione attuale, e promuovere una gestione sostenibile e responsabile del territorio che faccia emergere la storia e la cultura delle Cinque Terre, nell’ottica di garantirne un futuro.

Tali scelte presuppongono anche lo stanziamento di finanziamenti e precisi incarichi da affidare.

La promozione turistica, lo sviluppo del brand Cinque Terre, i trasporti, l’accessibilità dell’area, la qualificazione dell’offerta turistica sono tutti temi che devono essere affrontati in modo unitario, ma in coerenza con le richieste del territorio in merito alla gestione flussi, al ripristino delle terre incolte, al dissesto idrogeologico, alla tutela dell’ambiente, alla conservazione dell’identità culturale, al calo demografico, allo sviluppo dei servizi essenziali per i residenti.

Dobbiamo lavorare oggi per garantire il futuro delle Cinque Terre dei prossimi trent’anni, difendere la nostra identità culturale e far emergere la forza della nostra storia e della nostra cultura. Una bellezza che va oltre le case colorate e il bel paesaggio, ma che si esprime nella fatica, nel coraggio e nella determinazione di chi ha costruito questo immenso patrimonio.

Come condiviso durante l’incontro del 14 maggio u.s., tenutosi a Roma  nell’ambito del  Piano strategico per il turismo sostenibile, “regolamentare e arginare i flussi crescenti è oggi una priorità del territorio del Parco i cui Comuni hanno manifestato una unità di intenti nel voler costruire una strategia condivisa che si sostanzia nel principio di promuovere un turismo sostenibile e consapevole (si veda relazione integrale del Ministero, di cui si condividono i contenuti e che qui si richiama integralmente).

In particolare riferimento alla gestione dei flussi, le misure che saranno adottate inerenti tutti gli argomenti in discussione non dovranno in alcun modo incrementare il numero di visitatori. Tutte le misure dovranno essere volte ad una migliore gestione degli stessi negli spazi e nel tempo a disposizione e, soprattutto, in coerenza con i territori visitati e con la capacità di carico dei borghi e dei sentieri. Questo elemento è fondamentale per adottare il giusto approccio alla soluzione dei problemi che le diverse Amministrazioni presenteranno.

Si dovrà quindi partire da un’analisi dei flussi e della capacità di carico delle diverse aree, per arrivare ad un rallentamento ed una distribuzione del numero di visitatori, al fine di permettere una visita consapevole dei luoghi, attraverso la pianificazione, la prenotazione preventiva, un’offerta mirata ed una informazione puntuale del turista.

Dovrà essere agevolato il turista residente nel Parco, rispetto a quello di passaggio.

Dovrà essere messo in primo piano il tema dell’agricoltura, creando un sistema di incentivi a favore di chi coltiva la terra e una sinergia con il turismo consapevole e di valore, dal quale ricavare risorse stabili nel lungo periodo.

L’uso del suolo è radicalmente cambiato negli ultimi decenni. La legislazione attuale ostacola gli interventi di recupero, rendendo estremamente complesso ed oneroso intervenire in modo efficace. Sarebbe necessario introdurre una legge speciale per le Cinque Terre per regolamentare la “banca della terra”, individuando zone di “priorità” (di maggior valore o interesse) nelle quali inserire specifici obblighi a tutela delle stesse, in capo ai proprietari.

Chi entra nel Parco delle Cinque Terre dovrà percepire in modo chiaro che si trova all’interno di un’area protetta e di un patrimonio dell’umanità. Dobbiamo arrivare ad essere riconoscibili, puntando sull’accoglienza, sulla qualità, sulla tutela dell’ambiente, dell’agricoltura e sul decoro, adottando precisi segni distintivi che possano caratterizzare quello che siamo, evitando di essere trasformati in un parco giochi o in una riserva (implementazione processo CETS).

La sicurezza è un ulteriore tema da tenere in considerazione, alla luce del numero elevato di persone che transitano nel territorio, sia in termini di gestione del soccorso, sia in termini di reati contro la persona.

Tutto questo deve essere fatto in perfetto coordinamento tra gli Enti, le Forze di Polizia e i soggetti a vario titolo interessati, con una pianificazione puntuale degli interventi e una suddivisione delle responsabilità.

Al fine di rendere tale confronto efficace, risulta necessario un confronto costante anche con le associazioni e gli operatori privati. Il ruolo di supporto di tali soggetti risulta indispensabile, alla luce delle decisioni strategiche da assumere nel prossimo futuro, decisioni che avranno effetti importanti su tutti gli attori in campo.

In assenza di risorse finanziarie e precisi strumenti giuridici definiti a livello nazionale le Amministrazioni comunali non potranno intervenire concretamente per attuare le decisioni prese (rischio contenzioni e ricorsi).

E’ quindi indispensabile reperire risorse in modo continuativo dal turismo di passaggio che attualmente gli Enti non riescono ad intercettare. Risorse necessarie per l’erogazione dei servizi sul territorio e per l’investimento in agricoltura e sentieristica.

Tale obiettivo è attuabile mettendo a sistema la Cinque Terre Card, valorizzandola con ulteriori servizi, ma soprattutto come elemento indispensabile in tutte le forme di accesso, prenotazione e utilizzo di servizi, infrastrutture e mezzi di trasporto all’interno del Parco nazionale delle Cinque Terre. Da attuare in prima battuta almeno per quanto riguarda i gruppi.

In alternativa a quanto sopra, si potrebbe prevedere una remunerazione diretta a favore dei Comuni o del Parco a carico del turista di passaggio, attraverso appositi accordi con i vettori, da valutare con apposita legislazione (riforma dei Parchi).

Una sintesi di quanto sopra, con un particolare approfondimento sulla logistica, è stato inviato dal Comune di Riomaggiore a tutte le Istituzioni, quale utile supporto al confronto.

In allegato la sintesi della riunione inviata dal Ministero.

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