JOSEP EJARQUE PER UN PIANO DI DESTINAZIONE TURISTICA

LA SFIDA DI RIOMAGGIORE

Mancano poche settimane all’inizio della stagione turistica e il Comune di Riomaggiore dovrà far fronte prevedibilmente ad un aumento di presenze, considerando i primi segnali e un incremento dal 2022 al 2023 di un + 35%.

L’arrivo di oltre quattro milioni di visitatori, come sapete, ha un impatto sulla vivibilità della comunità residente e pone la riflessione sulla sostenibilità di un’economia che, seppur ricca per il territorio, rischia di mettere a rischio la sopravvivenza ambientale, culturale e sociale dello stesso.

Per far fronte a questa sfida, abbiamo affidato la realizzazione di un piano di Destination management, cioè un approccio strategico alla gestione dei flussi, ad un gruppo di esperti, la società di consulenza FTourism & Marketing di Josep Ejarque, già impegnati a livello nazionale e internazionale su destinazioni note per la loro complessità turistica, come, per esempio, Roma, Ischia, Cortina, Amalfi. Il Piano di Destination management di Riomaggiore, volto a trovare un equilibrio tra l’esperienza turistica dei turisti e visitatori e i bisogni del territorio, si inserisce all’interno della strategia più ampia già avviata dal Parco delle Cinque Terre – che ha realizzato uno studio proprio sulla gestione dei flussi – e intende seguire, per il suo sviluppo successivo, in modo fattivo, organico e sistemico le linee guida da esso indicate.

Entro febbraio completeremo la fase preliminare del piano. Dopo una prima analisi della situazione del sovraffollamento, della “reputazione” del borgo e delle criticità della destinazione, sono state coinvolte in una riunione generale le associazioni locali, che sono chiamate a collaborare, insieme agli operatori privati, a questo “cambiamento di rotta”. Occorre, infatti, lavorare in sinergia per spostare l’attuale “nomea” di Riomaggiore, da meta romantica, di sole, mare e natura ad una destinazione di esperienze uniche. L’obiettivo è quello di pianificare lo sviluppo turistico puntando sulle risorse culturali, del patrimonio e naturali del territorio, creando proposte, percorsi e esperienze autentiche per i visitatori, con un’adeguata strategia operativa per la gestione degli accessi, per la diffusione e la conduzione dei flussi, tramite eventuali sistemi di prenotazione, contingentamento, destagionalizzando e diversificando l’offerta.

“Questo nuovo progetto di Destination management le cui azioni vedranno la luce nei prossimi mesi nasce da due esigenze urgenti: garantire la sicurezza dei visitatori e la preservazione del territorio e della sua identità culturale. Siamo alla prova del nove: con l’apertura la prossima estate della Via dell’Amore dovremo gestire, ancora di più di quanto fatto finora, la crescente presenza di turisti: le nostre stazioni, le strade di Riomaggiore e Manarola non possono accogliere un numero illimitato di persone.

Dobbiamo intervenire collettivamente e congiuntamente per distribuire i turisti sul territorio, programmando gli arrivi e i soggiorni, e offrendo più opportunità di conoscenza e esperienza. Abbiamo già cominciato: con un calendario di eventi culturali annuale,  anche in bassa stagione, e  la prenotazione di visite guidate a piccoli gruppi per il primo tratto della Via dell’Amore, appena riaperto, comprensivo anche della visita al Castello di Riomaggiore. Questa è la direzione da prendere: #Riomaggiorefacultura è lo slogan che  accompagnerà queste iniziative e che deve diventare un mantra per i prossimi mesi”.

In sintesi, il piano di destination management di Riomaggiore si propone di bilanciare gli interessi dei visitatori, delle imprese turistiche e delle comunità locali al fine di creare un’economia sostenibile e una destinazione attraente e vivibile, non più turistica, ma un luogo speciale e autentico per tutti, anche se in momenti diversi.