Come fermare la deriva…

Riomaggiore 8 novembre 2019

Come fermare la deriva…

In questi giorni ogni volta che leggo il giornale, i social o guardo il tg, sono presa dallo sconforto.

Non riesco a ritrovarmi in quello che sta accadendo, non lo comprendo e non riconosco la società in cui sono cresciuta.

Ci siamo smarriti, in cerca di alibi e colpevoli sui quali scaricare la nostra rabbia.

Essere nata e cresciuta in democrazia mi ha dato l’opportunità di studiare e di comprendere i valori della nostra costituzione, gli eventi storici che si sono susseguiti, il significato profondo di azioni e conseguenze.

Sono eventi che ci hanno toccato anche da vicino e ho ritrovato nei racconti dei miei genitori. Racconti che parlano della vita di tante famiglie della nostra comunità.

Stavo leggendo proprio in questi giorni “Straniero indesiderabile” di Pietro Riccobaldi, con prefazione di Dario Capellini.

La storia di uno di noi. Una storia che si è ripetuta per tanti e che oggi ritorna inesorabile.
Altri soggetti, altre nazioni, ma gli stessi scenari di guerra, soprusi, di migrazione, qualche volta di morte, tanta fame e disperazione.

Io ho sentito queste storie mille volte e se mi guardo intorno, oggi, non mi sembra possibile sia accaduto tutto questo nella realtà e poi, ancora peggio, che sia stato dimenticato…

Tra qualche decennio cosa potremo raccontare ai nostri nipoti?

Che c’è stato un tempo di pace in cui abbiamo smarrito la strada e abbiamo dimenticato che cosa significasse avere fame, avere freddo, avere paura….

In cui eravamo troppo impegnati a scrivere sui nostri iPhone insulti terribili per accorgerci che i bambini innocenti che stavano morendo erano come i nostri nonni e bisnonni.

E che no, non eravamo più tutti uguali… alcuni venivano prima, altri dopo…
che erano ritornate differenze di sesso, di genere, di razza, di religione, le stesse differenze contro le quali i nostri nonni avevano combattuto e perso la vita..

E che queste differenza hanno nuovamente pesato decidendo la vita o la morte di persone…

E che mentre succedeva tutto questo, noi abbiamo chiuso i porti, gli stessi porti dai quali i nostri nonni erano partiti, costretti dal fascismo, in cerca di lavoro e di speranza…abbiamo insultato e minacciato i sopravvissuti ai campi di sterminio …

Dobbiamo trovare la forza per arginare questa deriva e poter scrivere un finale diverso alla storia che racconteremo…

Che fare allora di fronte a tutto questo?

Istintivamente sono andata a comprare il libro di Liliana Segre “fino a quando la mia stella brillerà”.

Una bambina che ha vissuto qualcosa di inimmaginabile e, ancora oggi, incomprensibile.
Una donna davanti alla quale ognuno di noi ha il dovere di alzarsi in piedi.

La sola arma che abbiamo a disposizione è la cultura. Diffondiamo la conoscenza.