Infrastrutture – gestione flusso turistico – risorse – sicurezza

Riomaggiore, 31 gennaio 2019

È da tempo che le Amministrazioni locali, insieme al Parco Nazionale delle Cinque Terre, hanno portato all’attenzione della Regione e del Ministero la necessità di gestire in modo concreto e coordinato il flusso turistico nel nostro territorio.

Contestualmente, negli incontri effettuati in questi anni, è stata condivisa la necessità di intervenire nelle stazioni delle Cinque Terre con opere strutturali importanti, per migliorare la sicurezza delle stesse e delle aree limitrofe, con la creazione di uscite alternative, l’allargamento dei binari e l’innalzamento dei marciapiedi, ecc…. sono stati dichiarati investimenti per un valore di 10 ml di €, complessivi.

Trovandoci alla vigilia della prossima stagione turistica, appare evidente che a Riomaggiore e Manarola dette opere non saranno realizzate nemmeno quest’anno, lasciando la situazione delle stazioni e sottopassi in condizioni critiche in termini di sicurezza e decoro.

Leggiamo con interesse che “A Migliarina sorgerà un nuovo binario dedicato al servizio viaggiatori diretti alle Cinque Terre e saranno realizzati interventi strutturali per il miglioramento della mobilità urbana nel Comune della Spezia. Con investimenti di circa 12 ml di euro”.
Tutto questo è stato sancito in un protocollo, firmato oggi dal sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e dall’amministratore delegato e direttore generale di Rete ferroviaria italiana, Maurizio Gentile.

I costi di questi investimenti di fatto sono tutti sostenuti dalle Cinque Terre, sulle quali gravano tutti gli oneri relativi al turismo di massa.
“Il cinque terre express si paga da solo” … ma non ripaga il territorio.
Questo è gravissimo.

Si pianificano investimenti fuori dalle Cinque Terre in assenza di coordinamento con chi le Amministra.
Comuni e Parco esclusi da ogni tipo di confronto, mentre da mesi si richiede congiuntamente l’attivazione di un tavolo dedicato alla gestione del flusso turistico.

“Un disegno strategico complessivo” assolutamente necessario, ma che per essere realizzato ha bisogno di condividere i contenuti con i principali protagonisti di questo disegno: le Amministrazioni locali e il Parco.

Quali saranno le conseguenze per le stazioni di arrivo, già in condizioni critiche e soffocare da numeri in continua crescita? Tale spostamento includerà anche i point informativi del Parco?

Gestire il flusso turistico, gestire le allerte, garantire la sicurezza minima delle persone, rappresentano la priorità, almeno per chi amministra e vive le Cinque Terre.

Fare sistema significa condividere la strategia e trovare soluzioni coerenti con le necessità dei territori.

Con l’introduzione del Cinque Terre Express si sono risolti i problemi più gravi legati al sovraffollamento, tuttavia il numero di persone che accedono oggi appare comunque superiore rispetto alla capacità di carico delle stazioni, dei borghi e delle aree critiche, esponendo le persone ad un rischio relativo alla sicurezza.
Dal 2014 i numeri dei passeggeri su Riomaggiore e Manarola sono quasi raddoppiati e quindi si deve pensare ad ulteriori soluzioni.

Questa situazione impone un intervento non più rimandabile da parte delle Istituzioni e di tutti coloro che a vario titolo influenzano il flusso turistico nel territorio.

Ricordo che il servizio Cinque Terre express prevede un biglietto di 4€ a tratta e che solo nell’anno 2017 il Parco Nazionale delle Cinque Terre ha liquidato a favore di Trenitalia € 9,7 ml, quale quota del biglietto del treno giornaliero inclusa nella Cinque Terre Card.
Parte di queste risorse devono tornare al territorio attraverso investimenti in infrastrutture e decoro.

Auspico quindi che sia possibile anche per le Cinque Terre definire, attraverso un protocollo e non solo, precisi impegni e tempistiche di investimenti e strategie.