Due chiacchiere a Genova sull’inclusione economica delle donne.
Ho partecipato con grande piacere al dibattito online organizzato da Irene Tinagli, sull’inclusione economica delle donne, con Roberta Pinotti, Cecilia d’Elia, Alberto Pandolfo, Cristina Lodi e Alessandra Gemelli.
Una bella occasione di confronto per trattare in modo concreto il tema dell’inclusione femminile.
Negli ultimi anni si è sviluppata una nuova consapevolezza sul ruolo delle donne nella società, grazie al lavoro fatto a livello istituzionale e sociale da tante donne, con proposte concrete e una nuova visione di Paese capace di mettere al centro il protagonismo delle donne e la parità di genere.
I dati non sono incoraggianti. Il tasso di occupazione femminile in Italia è ancora troppo basso e, insieme alla Spagna, rappresenta il fanalino di coda dell’Europa.
Analizzando la situazione italiana, vediamo che tutte le province Liguri hanno livelli occupazionali delle donne tra i più bassi e il COVID ha aggravato ulteriormente la situazione.
TEMPO, LAVORO e POTERE:
gli ambiti nei quali le donne sono ancora troppo svantaggiate.
Women New Deal del Partito Democratico
Il Women New Deal non è un piano delle donne per le donne, ma un progetto di trasformazione pensato soprattutto da donne per una società ed un sistema più giusto per tutte e tutti. Un piano di politiche complessive per far crescere il Paese
- investimenti nelle infrastrutture sociale (il lavoro di cura come grande questione pubblica);
- fondo per l’imprenditoria femminile;
- tema della condivisione (paternità obbligatoria);
e tanto altro…
Non lasciamo indietro l’aspetto culturale, dobbiamo insegnare alle nuove generazioni che è arrivato il momento di credere in un nuovo modello di sviluppo, capace di superare una organizzazione sociale e culturale che limita la figura femminile solo in ambiti specifici.
Serve una prospettiva nuova, con criteri omogenei in tutte le aree per non lasciare nessuno indietro e crescere come nazione.
Queste conquiste sono alla portata di mano.